Post by Prime Good on Jan 20, 2011 7:12:26 GMT -5
- ABSOLUTE GHOSTBUSTERS -
Episodio Uno: DAMMI UNA VISIONE.
Written by T.C. aka Prime Good.
La Ghost Buggy atterrò sul terreno brullo con un suono secco, un suono seguito dal fragore finale del motore ad energia spettrale che si spense improvvisamente.
La palude appariva silenziosa ed invitante. Il suolo era ricoperto di fango e limo. La luce era risucchiata dall’incastro dei rami degli alberi spogli e grigiastri. Eddie Spenser Jr. scese dall’auto e abbassò gli occhialini sul volto.
“Cosa diavolo dobbiamo fare qui?” – chiese la Ghost Buggy, con la sua solita aria arrogante ed infastidita.
“Buggy, stai calma e tranquilla. Ho un lavoretto da sbrigare, dunque ce ne andremo.”
“Un lavoretto? Siamo nel 1872… perché mai avremmo dovuto scorazzare fino a questo punto del passato?”
“Presto lo saprai.” – e con quest’ultima frase, Eddie regolò il potenziometro del suo Dematerializer e, lentamente, si avventurò all’interno della palude.
Non una palude normale, comunque. Essa era conosciuta come il "Fulcro". Un nodo focale ove le energie interdimensionali si intersecavano periodicamente. In seguito ad un incidente nel 2001, alcune energie superflue erano convogliate nel flusso spazio-temporale ed erano finite 129 anni addietro. Queste energie in eccesso rischiavano di squilibrare la struttura magica che costituiva il Fulcro da un’eternità…
Continuò a camminare, caparbio. Faceva fatica a scorgere le curve ed il tratto del sentiero nelle tenebre debolmente rischiarate dal crepuscolo. La palude appariva come un santuario di silenzio, di tanto in tanto violato dai rumori di una natura di fango, impaziente di venire alla vita in qualche modo.
Il suo segnalatore finalmente emise un ronzio concitato, quello che Eddie stava aspettando.
Le energie in eccesso erano lì, direttamente dal futuro, davanti a lui. Presumibilmente.
Eddie premette un pulsante nascosto all’angolo del suo occhialino destro, e la visione spettrale si attivò. Ora, poteva guardare nitidamente in faccia al fenomeno senza preoccuparsi del buio pesto.
E le vide.
Le energie si raggomitolavano fra di loro, scalpitavano, pulsavano e fendevano irrimediabilmente il tessuto della realtà. Poté da subito notare che qualcosa stava venendo fuori dalla fenditura, un’ombra verdognola e minacciosa…
Puntò il Dematerializer verso l’ombra, ma fu troppo tardi. L’ombra verde venne fuori di getto, ed impiegò pochi secondi per percorrere di scatto i centimetri che la separavano dal Ghostbuster. Con una zampata dalla forza sovraumana, la belva fece volare via il Dematerializer, che atterrò al suolo, mentre Eddie ricadde a terra intontito. I suoi occhialini emisero uno sfarfallamento. Il colpo aveva danneggiato il sistema delicato delle lenti a visione spettrale.
Eddie guardò in faccia il suo avversario. Era una creatura color muschio, robusta, con occhi famelici color arancione ed unghie retrattili. Il terreno ondeggiava sotto i suoi piedi, alterato. Da qual particolare, Eddie intuì che non si era ancora stabilizzata nel mondo terrestre, che si stava ancora assestando alla nuova realtà.
“Sono Tropher… il mangiatore di paludi…” – la creatura emise una voce impastata in un riverbero quasi
demoniaco.
Il Fulcro sarebbe stato distrutto da questa creatura proveniente da un’altra dimensione. Le energie in eccesso avevano destabilizzato il sistema e proiettato Tropher nel Fulcro. Ora toccava ad Eddie proteggere il Fulcro e dematerializzare Tropher dal continuum spazio-temporale terrestre.
Eddie, ancora a terra, prese a rotolare con agilità fino al Dematerializer. Tropher lo guardò confuso e vacillante. Eddie impugnò la sua arma, e da terra mirò verso Tropher. L’energia fu sparata con forza e velocità, ma l’enorme lampo si limitò a sfiorare la spalla di Tropher. Eddie aveva fatto cilecca. Le lenti a visione spettrale erano andate. Ora il Ghostbuster brancolava nel buio, un buio spietato, appena attraversato dalle energie in eccesso che progressivamente morivano, richiudendo per sempre la fenditura da cui proveniva Tropher.
“Divorerò questo posto… è impregnato di energia… sarà grandioso…” – Eddie poté percepire una maligna cupidigia nella voce della creatura.
Una luce abbagliante inondò la palude.
“Eddie?” – era la voce della Ghost Buggy, che aveva attivato i suoi potentissimi fari.
Fu il momento giusto.
Eddie riuscì a vedere Tropher senza problemi, ora che era delineato dalle luci della Ghost Buggy.
Sparò un colpo secco col Dematerializer, modalità transdimensionale.
Tropher fu avviluppato in pochi millisecondi dall’energia bruciante, e venne dunque sbalzato all’indietro, verso la sempre più flebile fenditura. In un risucchio color amaranto, la figura verdognola scomparve con un’ultima esalazione di esistenza.
Le energie in eccesso si dissiparono del tutto.
Eddie si alzò da terra sorridente.
“Eddie… che diavolo sta succedendo?”
“Nulla Bug, nulla. Ho solo bisogno di un nuovo paio di occhialini.” – si scrollò il terreno dall’uniforme con le mani e camminò verso la Ghost Buggy con fare disinvolto.
“Voi e queste stupide uniformi…” – La Ghost Buggy regalò ad Eddie un broncio di disprezzo – “Ma cos’era tutta quell’energia che vedevo?”
Eddie sollevò lo sguardo verso il cielo buio, almeno per quella sera senza stelle – “Un guaio che abbiamo appena risolto. Ora torniamo nel nostro tempo…”
Risalì sulla Ghost Buggy, ben conscio che adesso il Fulcro avrebbe potuto invecchiare e giungere fino al 2001, com’era stato scritto che dovesse essere.
Eddie appoggiò le mani inguantate sul volante, e la Ghost Buggy si alzò in volo nel pieno della sua gloria, verso un corridoio di secoli.
Da lontano, nel cuore della palude, un sussulto salutò il Ghostbuster.
The End